Nel comune di Paulilatino, nel bordo meridionale dell’Altopiano di Campeda, è sito l’importante Santuario nuragico di Santa Cristina; questo include il notevolissimo Tempio a Pozzo, circondato da capanne e recinti, ed un Nuraghe mono-torre anch’esso con capanne. I primi scritti in merito al Sito nuragico, a metà del 1800, si devono all’Angius, allo Spano e al La Marmora mentre i primi lavori di scavo e recupero si collocano a metà degli anni ’60.
Nella stessa area, in una certa continuità culturale-religiosa, insistono la Chiesetta campestre e il Novenario di Santa Cristina, composto da numerose cumbessias (o muristenes) disposte attorno a una grande piazza alberata.
Il Tempio a pozzo
Sebbene in Sardegna siano state rinvenute molte Fonti sacre, alcune di grande rilevanza come Su Tempiesu a Orune (vedi articolo qui), quella di Santa Cristina si distingue per dimensione, armonia architettonica, precisione costruttiva e perfetto stato di conservazione.
Datata fra il XI e il IX sec. AC, al culmine della Civlità nuragica, la struttura è stata realizzata con perfetti blocchi cavati dalle locali rocce basaltiche plio-pleistoceniche caratteristiche dell’Altopiano di Campeda.
L’accesso alla Fonte sacra, preceduto da un atrio pavimentato, è orientato NNO-SSE (in linea con l’equinozio di marzo e settembre) e consiste in un corridoio gradinato in discesa, a sezione trapezoidale, le cui pareti si restringono verso la camera alla quale si raccordano perfettamente; i blocchi che costituiscono le pareti sono lavorati in maniera davvero eccezionale con facce perfettamente piatte, di forma precisamente parallelepipeda, ben allineati e scalati per una spettacolare resa geometrica.
La Fonte perenne è captata nel sottosuolo e racchiusa in una camera circolare in muratura del diametro di 2,5 mt la cui base si trova 7 metri sotto il piano di calpestio e va a culminare con una meravigliosa tholos costituita da blocchetti perfettamente lavorati a formare una dozzina di anelli concentrici, culminanti con un foro centrale di 35 cm al livello del suolo.
L’area sacra appena descritta è racchiusa in un recinto a forma di toppa di chiave in cui la parte circolare si dispone attorno al culmine della tholos e al foro che le sta al centro, mentre un sedile percorre tutta la parte interna ed era occupato dai fedeli durante le cerimonie; questo primo muro perimetrale è a sua volta circondato da un altro recinto a forma di ellissoide il cui ingresso è allineato a quelli del recinto interno e della scalinata del Tempio a Pozzo.
Intorno all’area sacra vi sono numerosi edifici minori sia a pianta circolare che squadrata, sia solitari che in gruppi, probabilmente alloggi per i fedeli o botteghe; in particolare a sud est si trova una tipica capanna circolare delle riunioni del diametro di 10 mt e altezza del muro di 1,7 mt e subito dietro un grande recinto, probabilmente adibito a ricovero degli animali, del diametro di oltre 20 mt.
Nuraghe Santa Cristina
Il Nuraghe è ubicato 370 mt a SO del Tempio a Pozzo, immerso in un magico e suggestivo bosco di olivastri, fra i quali alcuni secolari.
Il risultato dello studio dei reperti rinvenuti durante gli scavi effettuati negli anni ’70, farebbe risalirebbe la costruzione e la frequentazione del sito al Bronzo medio (1500-1200 AC).
Di tipologia mono-torre e forma tronco-conica, è stato costruito utilizzando grossi blocchi sbozzati di basalto, disposti alla base in filari poco ordinati ma via via verso l’alto essi diventano meglio sbozzati e i filari più precisi; la solida struttura risulta in condizioni molto buone, sia esternamente che internamente, potendo così apprezzare la maestria del posizionamento dei blocchi nella creazione e nello sviluppo degli spazi aperti (vuoti) in relazione alle strutture portanti (piene).
La torre ha un diametro di circa 13 mt ed un’altezza residua di 6 mt, contando che probabilmente era presente una qualche sovrastruttura sull’attuale terrazzo.
Un piccolo ingresso rivolto a sud-est ne permette l’ingresso immettendo prima in un corto corridoio, nel quale sulla destra è ricavata una profonda nicchia e sulla sinistra la scala per il piano superiore, e quindi alla camera interna di 3,5 mt di diametro, con copertura a tholos integra e tre profonde nicchie disposte a croce rispetto all’ingresso.
La scala che accede al livello superiore è ricavata nelle mura perimetrali tramite l’apertura di uno stretto vano a sezione ogivale, ottenuta tramite l’aggetto dei blocchi superiori; il terrazzo, attualmente piacevole punto panoramico sul bosco circostante, era probabilmente il pavimento della camera superiore, della quale rimangono in sede alcuni filari.
Pochi metri a nord-est del Nuraghe troviamo una bellissima costruzione che rispecchierebbe l’architettura dei primi esempi di Nuraghe, quelli a corridoio, con spesse mura aggettanti e copertura a piattabanda, per una lunghezza complessiva di circa 14 mt; secondo gli studi sarebbe invece una capanna eretta in tempi storici, probabilmente in epoca romana, utilizzando come lastre per la copertura i probabili ballatoi del Nuraghe (personalmente ne viste alcune molto simili nel Complesso nuragico di Tamuli, Macomer). Nella stessa area è collocata una capanna nuragica circolare e i primi filari di altre costruzioni non meglio identificate mentre, a poche decine di metri, si trova un’altro edificio simile a quello a corridoio ma mancante della copertura.
Chiesetta campestre e Novenario di Santa Cristina
Fra le due aree sacre nuragiche è inserita l’area di culto cristiana, in un millenario continuo culturale-religioso di frequentazione del sito, cosa in realtà abbastanza comune nell’Isola.
L’area religiosa cristiana include la Chiesetta campestre di Santa Cristina, fondata nel 1200 dai frati Camaldolesi, e l’omonimo Novenario, ovvero il luogo di ritrovo dei fedeli per le preghiere ed il culto nei novi giorni precedenti la festa della Santa.
Il borgo è costituito ad oggi da 36 casette molto semplici (muristenes o cumbessias risalenti al XVIII sec.) affiancate in continuità una all’altra lungo quasi tutto il perimetro di una grande piazza, ciottolata e alberata, a pianta circa rettangolare lunga un centinaio di metri in direzione N-S e larga circa 50 mt; la Chiesetta campestre di Santa Cristina è posizionata all’estremità meridionale della piazza, con ingresso rivolto ad ovest, e risulta rimaneggiata più volte nei secoli anche se rimane originale il muro perimetrale a contrafforti, per il quale sono stati utilizzati anche conci provenienti dal Pozzo sacro.
Il Novenario è ancora molto celebrato e meta di pellegrini due volte l’anno: l’evento principale è il festeggiamento di Santa Cristina la seconda domenica di maggio seguito la quarta domenica di ottobre dal festeggiamento di San Raffaele Arcangelo (popolarmente San Serafino).
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