Capo San Marco è lo stretto e lungo promontorio che chiude a nord il Golfo di Oristano, proiettandosi con direzione N-S verso Capo Frasca che chiude il Golfo da sud, ed è anche la parte più meridionale del Sinis la cui costa si sviluppa verso nord fino a Capo Mannu; geologicamente il promontorio è costituito da fini calcari laminati del Miocene superiore mentre le due aree più elevate sono interessate da affioramenti di basalti dell’inizio del Pleistocene (ultimi episodi effusivi della Sardegna).
Capo San Marco è sopratutto noto perchè sulle coste orientali, riparate perchè esposte verso l’interno del Golfo di Oristano, è stata fondata nel VIII secolo AC la città fenicia di Tharros, dove precedentemente vi era un insediamento nuragico del quale è stata la naturale evoluzione; il sito è stato e ancora è sede di importanti scavi archeologici grazie ai quali è stato possibile portare alla luce importantissimi reperti oltre che edifici spirituali e residenziali, strade, a testimoniare l’importanza e la floridezza della città marinara.
Tharros intrattenne per secoli commerci con altri popoli del Mediterraneo passando dopo i Fenici prima sotto i Romani e quindi i Vandali, i Bizantini e in ultimo fu annessa al Giudicato di Arborea; nel XI sec. venne quindi completamente abbandonata a causa delle incursioni e razzie dei pirati saraceni, obbligando la popolazione a trasferirsi nell’entroterra. A metà del XV sec. risalgono le due torri aragonesi posizionate una sull’altura della parte settentrionale del Capo (Torre San Giovanni di Sinis) e l’atra sulla bassa scogliera che da sul Golfo di Oristano, nell’area settentrionale (Torre di Capo San Marco).