Le Tombe dei Giganti, così chiamate per via delle loro dimensioni, sono monumenti funebri collettivi delle popolazioni nuragiche fin dal II millennio AC; ne sono state censite 800 sparse in tutta l’Isola con una grande concentrazione nel Marghine e Valle dell’Alto Tirso.
Questi monumenti funebri, visti in pianta, hanno una caratteristica sembianza di testa taurina stilizzata, probabilmente legata al culto del Dio Toro.
La parte posteriore, composta dal corridoio sepolcrale rettangolare e dal tumulo che lo contiene, è sovente la parte più antica dell’opera, ha dimensioni variabili che arrivano ai 30 metri di lunghezza e fino a 3 metri di altezza complessivi; le pareti laterali erano realizzate internamente con grandi monoliti conficcati nel terreno (ortostati) o a filari (isodomia) ed esternamente con la sovrapposizione di conci a secco (più o meno sbozzati a seconda del periodo, così come accadeva per i protonuraghe o i nuraghe) mentre la copertura avveniva tramite la posa di larghe pietre a modi soffitto (piattabanda) tumulata poi con terra e pietrame.
La parte anteriore del monumento ha forma di mezza luna, più o meno accentuata, ed è chiamata esedra; questa è formata nelle opere più antiche da monoliti conficcati nel terreno, di varie dimensioni e diversi gradi di sbozzatura, e in quelle più recenti da conci squadrati ben lavorati e sovrapposti in filari; questa era l’area consacrata al culto dei morti, alle celebrazioni (legate al culto del Dio Toro e della Dea Madre) e alle offerte della popolazione che veniva a rendere omaggio ai defunti. Nelle architetture più antiche al centro dell’esedra era posizionata una stele alta fino a oltre 4 mt nella quale era ricavata alla base una piccola apertura ad arco, forse poi chiusa da un masso, come un portale in comunicazione col regno dell’aldilà; sovente la stele è lavorata, arricchita di bordature e centinata (lavorata ad arco superiormente). In tempi più recenti la stele non è più presente a favore di un portale architravato o ricavato all’interno di un blocco unico.
Tomba dei Giganti di Coddu Vecchiu (Arzachena, Gallura)
La Tomba dei Giganti di Coddu Vecchiu (o Vecchju), i cui scavi archeologici sono iniziati nel 1966, è situata ai piedi di un’altura nella rinomata zona vinicola Capichera in Gallura, a pochissima distanza da un altro bellissimo manufatto nuragico, il Nuraghe La Prisgiona (motivo in più per andare a visitarla).
Il monumento è stato edificato utilizzando blocchi, lastre e conci sbozzati di granito locale; l’architettura del monumento si compone di due moduli risalenti a due periodi distinti: inizialmente, intorno al 1.600-1.800 AC, venne eretta la camera di sepoltura della lunghezza totale di 10 metri, mentre un paio di secoli dopo venne aggiunta l’esedra anteriore e la stele; quest’ultima ha un’altezza di 4,04 mt (la più alta rinvenuta in Sardegna) ed è ben lavorata cosi da ottenere una cornice in rilievo sul bordo esterno; alla base troviamo la classica piccola apertura ad arco con sottile sbozzatura della cornice in bassorilievo, simbolica via di comunicazione con la camera di sepoltura.
Come arrivare: a sud di Arzachena si imbocca la SS427 “della Gallura”, dopo 1.5 km si svolta a destra sulla SP14 (indicazioni per Coddu Vecchiu) e dopo altri 2 km a sinistra in località Capichera per Coddu Vecchiu/Nuraghe La Prisgiona (segnalato); in breve si giunge alla biglietteria/informazioni dove è possibile acquistare il biglietto per la visita alla Tomba dei Giganti e al Nuraghe.
Tomba dei Giganti S’Ena ‘e Thomes (Dorgali, Baronie)
In aperta campagna nel territorio di Dorgali, a qualche chilometro di distanza dal Complesso nuragico di Serra Orrios (qui un articolo a riguardo), troviamo uno degli esempi più rilevanti di Tomba dei Giganti: S’Ena e Thomes.
La Tomba dei Giganti S’Ena ‘e Thomes, i cui lavori di recupero (scavo e restauro) sono avvenuti nel 1977, è stata datata 1.600/1.800 anni AC ed è uno degli esemplari più antichi di questo genere architettonico nuragico.
Al centro dell’esedra si trova una stele alta quasi 4 mt, profondamente sbozzata a modi centinatura sui bordi e nella traversa a mezza altezza, infondendo alla struttura un’accentuata profondità; ai lati, disposti ad arco aperto, seguono i monoliti verticali con altezza degradante verso gli esterni. Posteriormente si sviluppa il corpo sepolcrale costituito da una camera di 11 mt di lunghezza, perimetrata da ortostati e copertura a piattabanda.
Come arrivare: da Dorgali si prende la SS125 in direzione Olbia, dopo 1 km si svolta a sinistra sulla SP38 in direzione Nuoro e dopo 13 km sulla destra si giunge al parcheggio; Si varca il cancello (da aprire e chiudersi alle spalle) che ci immette sul sentiero fra la bassa macchia mediterranea che in 500 metri circa, tenendo una direzione NE e seguendo alcune frecce composte da ciottoli sul terreno, giunge al sito archeologico.
Tombe dei Giganti di Tamuli (Macomer, Marghine)
Il Marghine, sub-regione centro occidentale della Sardegna, è l’area della Sardegna a maggior densità di Tombe dei Giganti; poco ad ovest di Macomer, su un basso altopiano basaltico, troviamo l’importantissimo sito archeologico di Tamuli, compendio di quasi tutti le tipologie di archeologia nuragica essendo presenti un Nuraghe (qui un articolo a riguardo) con annesso villaggio di capanne, betili e Tombe dei Giganti.
Il sito ospita ben tre Tombe dei Giganti, raggruppate in un’area posta circa 150 mt a nord est del villaggio e posizionate in linea a poca distanza una dall’altra secondo una direzione NE-SO, tutte rivolte a SE. La tecnica costruttiva adottata è quella isodoma che prevede filari di grosse pietre e conci di diverse dimensioni, squadrati e sovrapposti; il materiale utilizzato è il trachibasalto, ben lavorabile ed abbondantemente disponibile nell’area sotto forma di grossi massi. Le Tombe “A” e “B” erano note già dal 1800 e descritte dal La Marmora mentre gli scavi veri e propri risalgono al 1973 e hanno permesso di datarle fra il 1.600 e il 1.200 AC.
Tomba dei Giganti “A”
Nota anche come Tomba dei Betili, è la meglio conservata delle tre presentando in situ una buona parte degli elementi costituenti la camera e l’esedra; è così più evidente la tecnica di costruzione con disposizione isodoma delle grosse pietre squadrate per formare le pareti interne della camera di sepoltura e quelle esterne che delimitano il tumulo; alcuni blocchi denotano una cura particolare ed un ottimo utilizzo degli strumenti di sbozzo nella loro lavorazione. L’intero corpo tombale misura 14,4 mt per un massimo di 7,32 mt di larghezza; il corridoio delle sepolture ha dimensioni di 9,5 per 1,3 mt; l’esedra ha invece un’ampiezza di 14,6 metri e presenta il bancone-sedile lungo tutta la sua base.
Tomba dei Giganti “B”
Anche di questa Tomba rimangono chiari resti della sua conformazione a sepolcro ed esedra, sebbene sia meno conservata della Tomba “A”; l’esedra ha ampiezza di 14,4 mt, il corpo tombale una lunghezza di 11,4 mt mentre il corridoio, lungo 8,20 mt, conserva integra la pavimentazione composta da grosse lastre piatte e ben incastrate con le pareti.
Tomba dei Giganti “C”
La Tomba “C”, portata alla luce solo recentemente, è la minore e più incompleta delle tre; non essendo presente l’esedra la si può ritenere più una sepoltura dolmenica; rimangono invece un chiaro segno del tumulo, lunghezza 8 metri, e del corridoio delle sepolture, lunghezza 2,2 metri, delimitati da grossi massi e lastre di pietra.
I Betili di Tamuli
I betili sono pietre ben lavorate di forma conica o cilindrica ritenute sacre in quanto all’interno di esse dimoravano le divinità. Una delle particolarità del sito di Tamuli è la presenza, accanto alla Tomba “A”, di ben 6 betili di forma conica realizzati a partire da blocchi di trachibasalto; tre soni lisci, con altezze fra i 95 e i 108 cm e identificano divinità maschili (culto del Dio Toro) mentre gli altri tre, di altezza fra 124 ai 140 cm, hanno due sporgenze mammellari nella parte superiore e identificano divinità femminili (culto della Dea Madre).
Come arrivare: a nord ovest dell’abitato di Macomer si imbocca la SP43 in direzione Santu Lussurgiu/Tamuli (indicato) per 4 km, si svolta a destra per località Monte Sant’Antonio/Tamuli (indicato); dopo 3 km giungiamo al parcheggio del sito. L’ingresso è a pagamento e permette di visitare oltre le Tombe dei Giganti anche il Nuraghe ed il Villaggio.
Tomba dei Giganti di Osono (Triei, Ogliastra)
La Tomba dei Giganti di Osono, il cui inizio degli scavi è iniziato nel 1989 e terminato nel 1993 con l’ultima ristrutturazione, è stata eretta sull’omonimo pianoro a quota 250 mt; il luogo per l’insediamento non sembra casuale in quanto si affaccia verso sud sulla sottostante piana di Tortolì, con vista fino al mare, e tutto intorno prevale un bellissimo paesaggio di montagne granitiche e boschi.
E’ una struttura di notevoli dimensioni, una delle più grandi finora scoperte ed è stata realizzato in due fasi distinte: l’edificio sepolcrale risale al 1.600 AC ed è composto da un corridoio lungo 10 mt delimitato da filari di blocchi di granito sbozzati ed aggettanti e da una copertura a piattabanda; questo è racchiuso in un possente tumulo che porta la lunghezza totale della camera sepolcrale a 22 mt; l’esedra, aggiunta soltanto intorno al 900 AC in pieno periodo nuragico, raggiunge quasi i 20 mt di ampiezza e a differenza di altre Tombe dei Giganti qui non è presente una stele, bensì un piccolo ingresso con possente architrave monolitica rivolto a SSE. La roccia utilizzata per i vari elementi della costruzione è il bellissimo granito (granodiorite) locale, da colori e tessiture molto variegate.
Come arrivare: da Baunei si prende la strada per Triei al km 156.8 della SS125, si scende verso il campo di calcio comunale e dopo una serie di tornanti si arriva in paese (4 km), lo superiamo e troviamo subito le indicazioni verso destra per La Tomba dei Giganti. Da Tortolì proseguire in direzione Baunei sulla SS125 e al km 147 svoltare a sinistra sulla SP55 (indicazione Triei); dopo 5.6 km a sinistra si prende la strada per la Tomba dei Giganti (segnalata). L’ingresso è libero.
Tomba dei Giganti di Li Mizzani (Palau, Gallura)
La Tomba dei Giganti di Li Mizzani, il cui sito è stato inizialmente scavato nel 1966, trova la sua collocazione millenaria nell’entroterra di Palau, fra alture granitiche dalle mille forme e boschi di macchia mediterranea.
Ha dimensioni più contenute rispetto ad altre Tombe dei Giganti; il corridoio sepolcrale è lungo 6,10 mt. e largo circa un metro, le mura interne sono costituite da filari di conci granitici sbozzati a parallelepipedo, il fondo della camera è chiuso da un monoblocco con la parte superiore arcuata. L’esedra, ampia circa 12 mt, è composta da filari di pietre tra le quali sono posizionate verticalmente i blocchi di grandezza maggiore, lasciando alla base una sorta di bassa seduta forse utilizzata per la posa delle offerte; la stele, ben sagomata ma senza ulteriori lavorazioni ai bordi, è alta 2,8 mt, quindi notevolmente meno degli esemplari più grandi, per 1,5 mt di larghezza e 25 centimetri di spessore; la piccola apertura ad arco posizionata alla base presenta un’accentuata svasatura su entrambe i lati della stele.
Come arrivare: al km 44 della SS133 di Palau si imbocca (all’altezza di un grande vivaio dalla parte opposta della strada) la Via Monti Canu, con indicazione per Tomba dei Giganti/Chiesa Sant’Antonio. La strada ha qualche deviazione, diciamo che la direzione da mantenere è sempre sud (4,3 km in totale dalla SS133 al parcheggio del sito).
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