Nuraghe Serbissi è posizionato a 964 mt d’altezza sulla sommità dell’omonima Serra, esattamente a cavallo fra i territori di Osini e Gairo; gli scavi archeologici (l’ultima opera di restauro risale al 2012) hanno permesso di ipotizzarne la frequentazione fra il XVII ed il X sec. AC.
Il Nuraghe, eretto in conci ben sbozzati ricavati dalle rocce calcaree circostanti, è un complesso trilobato il cui cuore è composto dalla torre centrale (mastio) alta 6,3 mt ed in buono stato di conservazione, provvista di ingresso a corridoio che immette nella camera interna a copertura a tholos, tutt’ora completa, mentre una scala elicoidale ricavata nel muro a sinistra dell’ingresso permette l’accesso al terrazzo superiore; di corredo vi sono tre torri minori posizionate a NE, S e O rispetto al mastio ed un bastione della lunghezza di circa 32 mt che cinge il Nuraghe in senso orario dalla torre NE fino ad inglobare la torre O; il bastione, conformato al terreno roccioso sottostante del quale utilizza grandi massi come parte strutturale, perimetra un corridoio interno a forma di mezza luna che collega gli ingressi a tutte le torri; l’ingresso principale del complesso è ricavato nel bastione ed è rivolto ad E, presenta ancora l’architrave monolitica e i 3/4 gradini d’accesso dal piano di calpestio. Fanno parte del complesso anche le otto capanne nuragiche antistanti l’ingresso.
Il sito, in una splendida posizione panoramica, domina verso nord la profonda valle e il maestoso tacco di Taquisara, con la particolare cima a forma di panettone di Bruncu Mattedi (1.066 mt); verso sud si susseguono a perdita d’occhio i boschi che ricoprono il grande altopiano calcareo-dolomitico di Osini e Ulassai.
Oltre che per bellezza e armonia strutturale, panoramicità e buono stato di conservazione, il Complesso nuragico Serbissi si distingue per l’eccezionalità di essere stato costruito sopra una estesa grotta carsica; questa si sviluppa una decina di metri al di sotto del Complesso nuragico, ha una lunghezza di 206 mt e pianta sigmoidale con due ingressi posizionati a NO (in territorio di Gairo) e SE (in territorio di Osini); la Grotta Serbissi, frequentata molto probabilmente già dal Neolitico, di fatto è parte integrante del Complesso nuragico in quanto non si può ignorare che, per le particolari caratteristiche climatiche, potesse essere utilizzata anche per la conservazione di derrate alimentari.
Per accedere al Complesso nuragico Serbissi si può optare per il sentiero dalla parte di Gairo o per quello dalla parte di Osini, in entrambe i casi si attraversano boschi meravigliosi con panorami eccezionali sul tipico e suggestivo paesaggio montano ogliastrino.
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