La costa della Planargia di Tresnuraghes, se si esclude il primo tratto di Porto Alabe, non è minimamente antropizzata e conserva nelle lunghe scogliere e scarpate un fascino paesaggistico altamente suggestivo, come nel tratto fra Punta Foghe, a sud, e gli Scogli Corona Niedda, a nord.
Dal punto di vista geologico, le formazioni rocciose rossastre che costituiscono la costa e l’immediato entroterra corrispondono ai flussi piroclastici riolitico-dacitici risalenti al rilevante Ciclo vulcanico calcalcalino oligo-miocenico, molto più antiche del circostante vasto plateau basaltico che caratterizza tutta la Planargia e il vicino Montiferru; sono state sottoposte per milioni di anni ad un’intensa erosione alla quale consegue una morfologia del territorio molto più articolata rispetto al margine costiero del plateau basaltico a sud di Punta Foghe che termina bruscamente con falesie verticali; qui invece le alture costiere sono percorse da valli o gole che si sviluppano in direzione del mare in corrispondenza del quale formano numerose cale e calette; ne deriva una costa molto frastagliata le cui alte scogliere sono intensamente erose dalle intemperie e dai marosi che affliggono la costa durante i venti di Libeccio e Maestrale, come dimostrato dai suggestivi Scogli Corona Niedda che sono una testimonianza di un’antica scogliera smantellata in milioni di anni.