Il Monte Minerva, in territorio di Villanova Monteleone, è una delle alture vulcaniche più note del Meilogu, grazie alla sua inconfondibile forma trapezoidale (con sommità planare e versanti quasi a strapiombo) e al fatto di essere isolato rispetto alle alture circostanti, raggiungendo un’altezza massima di 644 mt.
L’aspetto così caratteristico è dovuto alla sua storia geologica, formatosi da flussi piroclastici durante il Primo Ciclo vulcanico oligo-miocenico circa 20 Ma fa; le bastionate trachitiche alte decine di metri orlano la parte superiore dando l’impressione di essere totalmente inaccessibili e, ai piedi di queste, un’intricata foresta scoraggerebbe perfino l’avvicinamento. Alcuni labili sentieri, in forte pendenza fra la vegetazione, offrono vie d’accesso in alcuni punti specifici che attraversano le rudi pareti sommitali ma in realtà il versante meridionale è meno acclive e una strada forestale permette l’accesso all’altopiano.
La sommità planare di Monte Minerva, adibita in parte a pascolo libero di bestiame, è una distesa di rocce vulcaniche di ogni forma e dimensione, punteggiata da una bassa vegetazione arborea dove spiccano i tronchi contorti di lecci, sughere e peri selvatici; la visita del grande plateau, totalmente disabitato, si effettua su sentierini marcati dal bestiame ma tendenzialmente si prosegue anche in libera muovendosi in direzione nord verso il bordo settentrionale dal quale si possono godere viste bellissime del vicino Lago Temo, di Monteleone Roccadoria e delle suggestive colline del Meilogu; presso Punta Carcarados, nel vertice nord occidentale dell’altopiano, si rinvengono fra la locale alta vegetazione le rovine poco appariscenti dell’omonimo Nuraghe.
L’area settentrionale dell’altopiano è caratterizzata da una grande depressione profonda una ventina di metri (615 mt di quota media), di pianta ellissoidale (circa 700 mt x 500 mt di ampiezza massima) e bordata da pareti piuttosto scoscese e fittamente boscose, a parte il lato occidentale che è aperto sul versante stesso di Monte Miinerva; in questa depressione si raccolgono una parte delle acque meteoriche che cadono sull’altopiano formando nella parte centrale un grande paule (acquitrino), Paule ‘e Pischina, dove sono soliti abbeverarsi un piccolo gruppo di asinelli.